UN PERCORSO PER CONOSCERE I MITI CHE VIVONO IN NOI. DAL 7 SETTEMBRE SU ZOOM!, di Roberta Turci

Ti invito martedì 7 settembre alle 20:30 su ZOOM, al seminario introduttivo (gratuito) del percorso dedicato agli dei e alle dee che vivono dentro ciascuno di noi. Se desideri partecipare, scrivimi a roberta.turci@gmail indicando l’indirizzo mail a cui mandarti l’invito!

Qualche anno fa, al termine del percorso triennale di Counseling, mi è stato proposto di svolgere il tirocinio in una struttura attiva da anni a sostegno delle donne in difficoltà. Mi sono così concentrata sul mondo femminile, costruendo un percorso di Counseling in gruppo per aiutare le donne, tutte le donne, a conoscere meglio sé stesse, attraverso l’incontro con le dee.

Il Counseling filosofico in gruppo prevede un processo dialogico che privilegia l’ascolto e la condivisione di esperienze attraverso la narrazione e il confronto di opinioni. Gli archetipi, associati alle 7 dee della mitologia greca secondo la classificazione della psichiatra junghiana Jean S. Bolen, hanno fornito lo spunto per il percorso di auto-consapevolezza.

Gli archetipi, in quanto “modelli originali” presenti nell’immaginario collettivo, “sembrano vagamente familiari anche quando li sentiamo raccontare per la prima volta”, come scrive la Bolen.

Negli anni successivi, ho riproposto più volte il percorso coinvolgendo anche gli archetipi maschili, associati agli 8 dèi ai quali la Bolen ha dedicato il suo secondo libro “Gli dei dentro l’uomo”. D’altronde, se è vero che le donne devono ritrovare il contatto con la Grande Madre, soffocata dal sistema patricentrico, vivere in una società patriarcale non è semplice neppure per l’uomo.

Negli anni ’70, il movimento femminista ha gridato a gran voce la necessità della donna di riappropriarsi dei propri archetipi interiori per smarcarsi dagli stereotipi ai quali le veniva richiesto di adeguarsi. Non vi è alcun dubbio sul fatto che per la donna è stato ed è ancora difficile affermare sé stessa.

Tuttavia, anche agli uomini è richiesto di uniformarsi a degli stereotipi che li limitano nell’espressione di sé.

Ognuno di noi ha predisposizioni innate. Se ci viene permesso di esprimerle e se, quando le esprimiamo, sentiamo di essere accettati e incoraggiati, impariamo ad essere autentici, e la nostra autostima viene naturalmente alimentata.
Se invece, la famiglia prima e la società poi, non dimostrano di accettarci per quello che siamo spontaneamente, impariamo a mostrare un’immagine che non ci corrisponde, pur di essere approvati. Ma se non siamo liberi di esprimere noi stessi, le nostre potenzialità e attitudini, la vita perde di significato.
Uomini e donne sono infelici, quindi la società degli stereotipi è un problema per tutti, e non è una questione di genere.
Tutti viviamo tra due fuochi: il mondo interno degli archetipi e il mondo esterno degli stereotipi.

Gli archetipi sono modelli contenuti nell’inconscio collettivo, che governano emozioni e comportamenti; sono predisposizioni potenti. Se riconosciuti e onorati, ci aiutano a essere noi stessi e a dare significato alla nostra vita. Se negati, esercitano comunque un potere, perché condizionano a livello inconscio, diventando distruttivi e pericolosi.

Gli archetipi costituiscono la radice dei miti: il linguaggio mitologico offre una chiave di lettura essenziale per comprendere le dinamiche e le sofferenze tipiche dell’anima umana. Inoltre, il linguaggio metaforico degli archetipi è facilmente accessibile a tutti. Come scriveva Aristotele, le metafore mettono la cosa sotto gli occhi: “la metafora non è solo un trasferimento, ma è un trasferimento che è una evidenza immediata – ma evidentemente non consueta, inattesa – grazie alla quale si vedono le cose mentre agiscono”.

Con la metafora, si arriva all’uditore usando un’immagine, più efficace di qualunque enunciato. L’immagine appartiene all’anima, l’enunciato alla mente. La nostra cultura, figlia del razionalismo e della rivoluzione scientifica, da Cartesio e Newton in poi, ha sottratto all’anima il suo potere trasformativo, ovvero alchemico. Tuttavia, è nell’anima che ha sede la nostra essenza: nel nostro daimon (v. Plotino), o nella ghianda (v. James Hillman), è scritto chi siamo destinati a diventare. La consapevolezza di sé passa necessariamente dalla capacità di accedere alle immagini innate custodite nell’anima.

Qualunque cosa facciamo nella vita, per quanto possiamo impegnarci, se non corrisponde a una spinta archetipica, ci richiede un’energia eccessiva e non ci darà mai un vero e profondo senso di soddisfazione. Anche se dovessimo raggiungere un traguardo ambito e riconosciuto dal mondo esterno, non saremo mai appagati. Fare ciò che si ama fare ed è in armonia con le forze archetipiche in sé, fa invece sentire bene, indipendentemente dal riconoscimento che si ottiene, che spesso comunque arriva più facilmente, proprio perché è frutto di un’espressione autentica del Sé.

Ciascuno è un Pantheon, ovvero un tempio, ed è opportuno onorare tutte le divinità in noi, perché ciò che non viene riconosciuto o viene censurato, trova il modo di manifestarsi, esercitando su di noi una forma di potere.

In questo periodo storico, alle soglie della Nuova Era, il paradigma delle relazioni sta cambiando (argomento trattato nel video L’alchimia delle relazioni, che trovi sul mio canale YouTube. Se vuoi iscriverti, clicca QUI!). Un nuovo maschile e un nuovo femminile stanno nascendo!

Attraverso il percorso con gli archetipi, possiamo riconoscere le dee e gli dei dentro di noi per sviluppare quello che Carl Rogers, padre del Counseling, chiamava potere personale, ovvero la nostra innata capacità di auto-realizzazione. Per uomini e donne, riconoscere e integrare il maschile e il femminile dentro di sé, è indispensabile per realizzare pienamente il proprio potenziale e vivere relazioni sane e appaganti.

Il percorso consiste in 15 incontri, ciascuno dedicato a una divinità.

15 seminari per ri-conoscere e contattare gli archetipi che vivono in noi, spesso a nostra insaputa.

Il mio compito, in qualità di Counselor, è quello di presentare gli archetipi, il loro significato e la loro funzione, e facilitare le interazioni all’interno del gruppo, sollecitando la partecipazione di tutti, chiarendo i concetti, riformulando i contributi, offrendo nuovi punti di vista, e facendo domande per stimolare la discussione.

La condivisione è incoraggiata, ma ovviamente non è obbligatoria. Ognuno deve sentirsi libero di raccontarsi o semplicemente di ascoltare.

Questi seminari possono anche considerarsi propedeutici al percorso che partirà a fine ottobre, dedicato alla Astrologia per la Nuova Era. Non a caso, i corpi celesti hanno i nomi delle divinità: essi sono archetipi che agiscono in noi, e che si manifestano come eventi esterni quando non sono stati integrati. Pertanto, conoscere i miti significa anche imparare a interpretare i simboli astrologici.

Ti aspetto con gioia e gratitudine il 7 settembre alle 20:30 su ZOOM! Il primo seminario è aperto a tutti.

Per tutte le informazioni relative a modalità di partecipazione e costi, scrivimi!

Ti abbraccio,

Roberta

Bibliografia
Aristotele, Poetica, Oscar Mondadori, Milano, 1998
Aristotele, Retorica, Oscar Mondadori, Milano, 2006
Bolen J.S., Le dee dentro la donna, Astrolabio-Ubaldini, Roma, 1991
Bolen J.S., Gli dei dentro l’uomo, Astrolabio-Ubaldini, Roma, 1994
Bolen J.S., Artemide, Astrolabio-Ubaldini, Roma, 2015
Cerinotti A., Atlante dei Miti dell’antica Grecia e di Roma Antica, Demetra, Verona, 2000
Hillman J., Il codice dell’anima, Adelphi, Milano, 2009
Hillman J., Figure del mito, Adelphi, Milano, 2014
Panigatti R., La fame d’amore, TEA Libri, Milano, 2015
Platone, Repubblica, Laterza, Bari, 2007
Plotino, Enneadi, Mondadori, Milano, 2002
Pontremoli P., Il tempo che cura, Ed. FormAcademy, Pavia, 2011
Rogers C., Potere personale, Astrolabio-Ubaldini, Roma, 1978
Rogers C., Un modo di essere, Giunti, Milano-Firenze, 2012

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