Sicilia, 3 agosto. Viviana Parisi, deejay 43enne, esce di casa al mattino con il figlioletto Gioele diretta a Milazzo dove intende acquistare un paio di scarpine nuove al bambino. In realtà, imbocca l’autostrada Messina-Palermo che la porta molto più lontano, a circa un centinaio di km da casa. All’altezza di Caronia, la donna ha un incidente stradale e tampona un furgone: niente di grave, ma tanto basta per gettarla nel panico. Anziché attendere i soccorsi, la donna viene vista scavalcare il guardrail dell’autostrada con in braccio il figlio e sparire in mezzo alle sterpaglie.
Da questo punto in poi, di Viviana e Gioele si sono perse le tracce e si possono solo fare delle supposizioni. Il cadavere della donna è stato trovato l’8 agosto, irriconoscibile, sotto un palo della luce nei pressi del punto in cui è sparita. Il corpo aveva svariate fratture compatibili con una caduta dall’alto e alcuni morsi di animale sulle gambe. Ci sono voluti ben 16 giorni per ritrovare i resti del corpicino di Gioele completamente martoriato, in mezzo alla boscaglia a qualche centinaio di metri da quello della madre. I resti rivelano che probabilmente è stato ridotto in quello stato da un branco di animali selvatici che l’avrebbero trascinato fino a quel punto, tra i rovi.
Il punto è: cos’è successo a madre e figlio? Come sono morti? Qualcuno parla di omicidio-suicidio da parte di Viviana che da mesi soffriva di una brutta depressione ed era stata anche ricoverata per un tentato suicidio. Il marito Daniele Mondello però non crede assolutamente a quest’ipotesi: lui che più di tutti conosceva la donna dichiara che non avrebbe mai fatto del male al bambino, da cui non si separava mai e nei confronti del quale era iperprotettiva.
Proviamo ad analizzare il Tema Natale (non domificato) della deejay torinese per vedere se ci fornisce qualche indicazione utile a comprendere meglio questo caso.
IL FRAGILE EQUILIBRIO PSICHICO
Si è parlato di Viviana come di una donna con un fragile equilibrio psichico. La sua Luna Gemelli opposta a Nettuno in effetti è indicativa di una persona dalla grande genialità artistica, da un lato, ma allo stesso tempo anche facilmente suggestionabile, portata a cadere vittima di ansie e dissociazioni dalla realtà. Da qualche mese, tra l’altro, Nettuno di transito andava a stuzzicare proprio questa opposizione, attivandola e rendendola più suscettibile. Non mi stupisce sentire dunque che Viviana soffrisse di attacchi di panico, paure immotivate e quant’altro. Mercurio natale quadrato a Plutone la rendeva diffidente, un po’ paranoica e terrorizzata che al suo bambino potesse accadere qualcosa di brutto. In seguito al ricovero ospedaliero, temeva anche che potessero toglierle il bambino.
Inoltre, la donna aveva una Venere isolata in Pesci: di lì, forse, la temporanea perdita del senso della realtà e la crisi mistica in cui si era rifugiata proprio come conseguenza della depressione. Il lungo lockdown, la paura del virus e l’isolamento sociale hanno portato alla luce un malessere interiore che fino a quel momento era rimasto latente. Dov’era diretta veramente quel giorno? Forse alla Piramide della luce, un’installazione artistica non lontana da Caronia? La donna poteva averlo scambiato per un luogo mistico-esoterico? Chissà.
Ma era davvero così fragile Viviana? Acquario con Luna in Gemelli, a un primo sguardo, la donna ha entrambi i Luminari in trigono a Plutone che denotano grande determinazione, capacità di rigenerarsi e reagire alla difficoltà. L’aspetto che mi ha colpito maggiormente è la sua congiunzione Marte/Mercurio in Capricorno: la donna non era poi così fragile; al contrario, aveva grosse risorse interiori e forse anche obiettivi professionali importanti che si era prefissa di raggiungere.
Proprio quella congiunzione di Marte e Mercurio sembra il punto focale dell’intera vicenda: quel giorno, vi transitavano Plutone e Giove (anche Saturno, seppure con orbita ampia). Inoltre, Mercurio Cancro transitava in opposizione alla stessa mentre Marte la quadrava dall’Ariete. E’ proprio in questo groviglio di aspetti in contrasto tra loro che va ricercata la soluzione al nostro caso.
Ma non è tutto. Un altro transito significativo che interessava il TN di Viviana in quel periodo era la quadratura di Urano al suo Sole: a livello lavorativo, la donna stava vivendo un momento di blocco totale. Per accudire al meglio Gioele, aveva scelto di rinunciare alla sua attività di deejay, perlomeno temporaneamente. Chissà, forse si sentiva le ali tarpate: da donna libera ed indipendente quale era, aveva dovuto lasciare dapprima la sua città per trasferirsi in un piccolo paese della Sicilia e successivamente, mettere anche da parte sé stessa e i suoi sogni per dedicarsi full time al suo bambino. Il marito Daniele, tra l’altro, recentemente aveva perso il lavoro quindi oltre all’ansia per la pandemia, Viviana in quei giorni aveva dei timori anche giustificabili: lei e il marito erano senza stipendio, la paura del futuro gravava su di lei come una spada di Damocle.
Cosa può essere successo quel giorno?
Gli inquirenti sostengono che l’ipotesi più accreditata sia quella dell’omicidio/suicidio ma, nonostante dal TN della donna si evincano svariati elementi che ne comprovino lo scarso equilibrio psichico e la fase psicologicamente delicata che stava vivendo, personalmente non credo a quest’ipotesi. Io credo che si sia trattato di una tragica fatalità, anche se indubbiamente lo scarso equilibrio psicologico della donna ha contribuito ad aggravare la situazione di pericolo in cui si è trovata.
L’ipotesi che ritengo più verosimile è che madre e figlio, sconvolti dall’incidente e in cerca di un riparo dal caldo, si siano incamminati in mezzo alle sterpaglie, il bambino ancora scosso, magari leggermente ferito (se fosse stato ferito seriamente, presumo che la donna avrebbe chiesto aiuto, un’ambulanza o un medico). A quel punto, forse si sono imbattuti in animali selvatici, cinghiali o cani randagi che magari si sono avventati subito sul povero bimbo. La donna avrà cercato di difenderlo, o di correre al riparo ma senza successo. Forse vedendo il figlio aggredito e azzannato, in preda alla disperazione, ha deciso di farla finita gettandosi dal pilone della luce. Ma è solo una delle tante possibilità.
Qualcun altro sostiene che il bimbo sarebbe morto subito dopo l’incidente ma trovo strano che in quell’eventualità la donna non avesse chiesto aiuto. Ad ogni modo, è possibile ed è assolutamente compatibile con il passaggio di Giove e Plutone sulla sua congiunzione capricornina: l’incidente stradale, il bambino che si fa male (e muore), l’attacco da parte degli animali feroci. Chissà, forse dopo che le autopsie e le indagini saranno terminate, gli inquirenti riusciranno ad avere le idee più chiare in merito.
Di tutti i casi che ho affrontato finora nel mio ruolo di Astro-detective, quello di Viviana Parisi e del piccolo Gioele è indubbiamente quello che mi ha lasciato più sconvolta; comunque siano andate le cose, la tragedia si sarebbe potuta evitare semplicemente aiutando la donna a ritrovare un equilibrio e sostenendola in questa fase così delicata. E chissà che i transiti di Giove e Saturno in Acquario in congiunzione al Sole di Viviana non servano a fare luce su questa agghiacciante vicenda in modo che sia lei che quell’angioletto di Gioele possano trovare pace e giustizia.
Alla prossima!
Ilaria, la vostra Astro-detective
Pubblicato sul numero 11/2020 di Astrella