Spesso mi trovo nella situazione di dover “giustificare” la mia favorevole posizione sull’uso dell’astrologia nel campo della psicologia. Le riflessioni che vi propongo oggi hanno lo scopo di esplorare il reale ruolo dell’astrologia. Nelle prossime settimane, invece, vi parlerò della questione che contrappone Libero arbitrio e Determinismo e quella del Perché l’astrologia funziona!
William James, uno dei fondatori della psicologia moderna descrive l’attenzione come “la presa di possesso dello spirito, in una forma limpida e viva, di un oggetto o di una serie di pensieri in mezzo a un ventaglio di parecchi altri che sembrano possibili […] Implica che alcuni oggetti finiscano in secondo piano al fine di trattare più efficacemente gli altri”.
Di conseguenza, per fare esperienza di un oggetto o di un pensiero, si deve prenderne coscienza ovvero sentire e percepire al tempo stesso e sapere cosa si sente e si percepisce.
Attenzione e coscienza sono due entità diverse però: nella prima si scarta ciò che non è ritenuto interessante mentre nella seconda si accoglie. L’attenzione procede per esclusione, la coscienza per inclusione.
Gli studiosi di astrologia ritengono che i segni, i pianeti e le posizioni angolari che formano tra di loro al momento della nascita siano i catalizzatori dell’attenzione che guidano lo sviluppo individuale del carattere e di cui si dovrebbe prendere coscienza per vivere una vita consapevole.
Gli scettici controbattono che non è possibile che i pianeti, la loro distanza e la forza di gravità abbiano un influsso causale sulla vita delle persone.
L’astrologia, parlando di correlazioni di esperienze ed eventi con movimenti ed aspetti planetari, non intende in alcun modo delineare influenze causali dei corpi celesti su psiche e avvenimenti umani nel mondo materiale, bensì di specifiche relazioni sincroniche che attivano l’attenzione per dirigerla verso la consapevolezza.
Riporto un esempio fornito da Richard Tarnas: se il mio orologio segna le otto in punto, posso arguire che tutti gli orologi presenti nello stesso fuso orario, nello stesso istante segneranno anch’essi le ore otto; se accendo la TV alle otto (attenzione) troverò il notiziario delle otto (esperienza = consapevolezza); se vado al ristorante dove ho prenotato un tavolo per le otto (attenzione) troverò a quella stessa ora un tavolo riservato a mio nome (esperienza = consapevolezza).
Ciò naturalmente non significa che il mio orologio abbia un’influenza diretta sugli altri orologi né che sia la causa delle notizie TV o che interagisca con la coscienza del personale del ristorante.
Allo stesso modo il concetto che sta alla base dell’astrologia suggerisce che i moti planetari e gli aspetti geometrici siano correlati alle dinamiche simboliche invisibili che appartengono a ciascuna persona (archetipi), catalizzando l’attenzione sugli eventi del mondo fenomenico. I pianeti quindi non sono la causa di quello che avviene, attivano semplicemente una sincronizzazione attenzionale.
Dato che i pianeti sono visibili essi possono essere utilizzati per comprendere cosa sta succedendo nel mondo degli archetipi personali o, secondo l’esempio, verificare che “ora” è nel mondo archetipico.
È semplicemente in questi termini che l’astrologia rientra tra gli strumenti che rendono possibile una maggiore consapevolezza della vita dell’individuo: avendo consapevolezza del nostro tema natale possiamo comprendere più profondamente le dinamiche che muovono la nostra attenzione – oggi più che mai disturbata da slogan, pubblicità e altre manipolazioni commerciali – per giungere a prendere coscienza e proteggere quello che è realmente importante nella nostra vita.
Questo in pratica è il motivo per cui personalmente ritengo che uno psicologo o psicoterapeuta che si avvale di questa antica conoscenza abbia uno strumento in più per accompagnare in maniera efficace le persone nel delicato percorso di consapevolezza.
Alla prossima!
D.ssa Andrea Knafitz
Semplicemente interessante!!
Sei una grande!