L’assassino della stanza accanto, di Ilaria Castelli

Eleonora e Daniele

Lecce, 21 settembre. Non è una serata come tante: Daniele ed Eleonora hanno da poco iniziato a convivere, il loro sogno d’amore sta diventando realtà. Due ragazzi di successo, molto affiatati: arbitro di calcio in serie C (lui), avvocato in procinto di diventare magistrato (lei). Belli, giovani, di successo e felici.

Quanto rumore fa la felicità?

Per Antonio De Marco, 21enne studente di discipline infermieristiche, ex coinquilino della coppia, probabilmente ne fa tanto, troppo. Timido, introverso, solitario, con scarse capacità relazionali, “un tipo che passava inosservato”: così è stato definito dai suoi compaesani di Casarano. Aveva convissuto per mesi con Daniele ed Eleonora nel B&B che Daniele affittava; quella felicità lui l’aveva vista nascere e crescere sotto ai suoi occhi, fino a quando era diventato di troppo e si era trovato costretto a cercare un altro posto in cui stare. E allora ha cominciato a covare rancore, giorno dopo giorno, fino alla sera del 21 settembre, quando ha fatto irruzione nell’abitazione e scatenato la mattanza, pianificata nei minimi dettagli; incastrato da alcune telecamere situate in prossimità del luogo del delitto e da qualche testimone, dopo una decina di giorni è stato arrestato.

Ero invidioso di loro e della loro felicità” è la motivazione che fornisce durante l’interrogatorio Antonio, reo confesso del duplice omicidio. E già. Poco tempo prima era stato rifiutato da una compagna di università e si sentiva incapace di avere una relazione, anche se in fondo a 21 anni sentirsi insicuri con le donne è piuttosto normale. Ma non per Antonio: lui si sentiva un fallimento totale al punto che ad agosto aveva meditato il suicidio. Avrebbe potuto mettersi in discussione, invece ha scelto la via più breve: eliminare dalla sua vista la felicità dei due fidanzati.

Gli astri cosa ci dicono in proposito? Andiamo ad analizzare il Tema Natale (Non domificato) di Daniele.

TN non domificato di Daniele De Santis

Il giovane arbitro pugliese era un Acquario con uno stellium in Acquario, uno in Bilancia (con risucchio sull’Ariete) e Luna in Scorpione. Il suo è un Tema molto parlante: innanzitutto ritroviamo degli indizi che ci descrivono il suo assassino. Il suo Mercurio Acquario congiunto a Marte, trigono a Plutone e quadrato a Urano, infatti, simboleggia proprio il coinquilino in apparenza mite e distaccato ma, in realtà, violento e diabolico. La Luna in Scorpione potrebbe simboleggiare la sua casa dove, insieme alla fidanzata, avrebbe trovato la morte.

Ancora più significativi i transiti di quella sera sul suo Tema.

Urano quadrava il Sole del povero Daniele e, contemporaneamente, gli opponeva la Luna: questo transito fa pensare a un evento imprevisto (e in questo caso cruento) che ha coinvolto anche la sua fidanzata e la sua abitazione.  

Plutone e Saturno di transito erano congiunti alla sua Venere mentre Mercurio la quadrava: il ragazzo stava consolidando il legame con Eleonora, la relazione era diventata seria e stabile e questo aveva infastidito Antonio che ha pensato bene di eliminare il problema. Lo stesso Mercurio, che simboleggia molto bene l’ex coinquilino- assassino, si trovava in congiunzione al Plutone radix di Daniele. Ma non finisce qui.

Marte Ariete di transito era opposto al Plutone natale di Daniele sull’asse Ariete e Bilancia che è proprio quello delle relazioni. Avere a che fare con l’aggressività e imparare a gestirla faceva parte del suo percorso evolutivo? Molto probabile.  Inoltre, quella sera la Luna era congiunta al suo Urano radix negli ultimi gradi dello Scorpione e segnalava dunque il verificarsi di un evento del tutto inaspettato e molto probabilmente irruento e pericoloso. 

Purtroppo, non ho i dati di Eleonora per effettuare quest’analisi anche sul suo Tema. Ho reperito invece quelli di Antonio e, se analizziamo il suo Tema natale (non domificato) balza subito all’occhio l’importante stellium nel Segno del Toro con tanto di risucchio sull’opposto Scorpione: questo aspetto mi fa pensare che il giovane infermiere avesse un approccio di tipo possessivo-ossessivo nelle relazioni. Amare per lui significa possedere, controllare, manipolare, attaccarsi morbosamente e, eventualmente, anche vendicarsi, all’occorrenza.

TN non domificato di Antonio De Marco

Perché uccidere Eleonora e Daniele? Si era sentito rifiutato o abbandonato dalla coppia? Aveva perso quel nido rassicurante che era convinto di aver costruito insieme a loro? Tutto lo lascia presupporre, soprattutto la posizione della sua Venere nel Segno del Cancro che fa di lui un soggetto molto bisognoso di affetto e attenzioni oltre che di una sorta di ala protettiva in cui rifugiarsi. Chissà, forse l’aveva trovata tra quelle mura, forse si era immedesimato e si sentiva partecipe di quell’idillio nascente e quando si è visto allontanare da casa si è scatenato dentro di lui il senso di abbandono, tipico dell’asse Toro-Scorpione. Un’altra interpretazione di quello stellium taurino può fare quasi sorridere eppure la ritengo una spiegazione plausibile: a causa della convivenza tra i due fidanzati, il giovane tirocinante infermiere era stato costretto in quattro e quattr’otto a cercarsi un nuovo appartamento in cui stare. Mai scomodare un Toro: le conseguenze potrebbero essere terribili!

Pare che fossero mesi che meditava vendetta. Il suo Marte natale completamente leso in Bilancia, in Esilio, esprime un’aggressività latente molto forte, una carica di rancore altamente pericolosa e probabilmente anche in sospeso da altre vite dato che per l’astrologia karmica un pianeta retrogrado indica un blocco energetico in sospeso da passate incarnazioni. A parte Venere nel Cancro, Antonio non aveva altri valori Acqua il che mi fa pensare ad una carenza totale di empatia in questo ragazzo: la si può evincere anche dagli interrogatori subìti in cui non dà il minimo cenno di cedimento.

Antonio De Marco, l’autore del duplice omicidio di lecce LECCE 29 SETTEMBRE 2020 ANSA/CLAUDIO LONGO

Che transiti aveva Antonio quella sera?

Innanzitutto, Saturno e Plutone di transito in Capricorno davano man forte al suo stellium in Toro, irrigidendolo ulteriormente: era in fissa, accecato dalle sue ossessioni e non trovava pace finchè non attuava il suo piano diabolico.

La Luna, a 29° gradi Scorpione era congiunta alla sua Lilith natale e si opponeva ad entrambi i suoi Luminari, facendo scattare le sue ferite abbandoniche.  Mercurio di transito in Bilancia era congiunto al suo Marte e opposto al suo Giove, facendo scattare proprio la rabbia sedimentata nei mesi precedenti.  

Inoltre, il suo Marte Bilancia riceveva sia l’opposizione di Marte che la quadratura di Saturno al punto che tutti i rancori sepolti sono esplosi in una volta sola. Tra l’altro, nel suo Tema progresso, da Retrogrado che era alla nascita, Marte era da poco tornato diretto, dunque Antonio si trovava finalmente di fronte all’opportunità di sciogliere definitivamente il karma dell’aggressività accumulato nelle passate incarnazioni; è pazzesco come invece si sia bruciato totalmente questa chance!

Tra l’altro, Urano di transito era congiunto alla sua congiunzione Mercurio/Saturno: Antonio aveva pianificato tutto nei minimi dettagli, era uno spietato calcolatore. Il ragazzo aveva perfino annotato su alcuni foglietti di carta la sequenza di atrocità che avrebbe voluto compiere, come in una sorta di scaletta degli orrori. Da brivido. Per fortuna, l’opera è rimasta incompiuta e la coppia di fidanzati è riuscita ad evitare almeno le torture.

In conclusione, oltre che per la pandemia da Coronavirus, credo che il biennio 2020-2021 verrà ricordato per le efferatezze compiute soprattutto verso i più deboli: i bambini, le donne e perfino le coppie di innamorati. Un campanello d’allarme che non va affatto trascurato: il clima di incertezza e di paura in cui siamo inseriti sta esasperando gli animi al punto da creare, nei casi più estremi, dei veri e propri mostri difficilmente controllabili, soprattutto se vivono nella stanza accanto.

Ilaria Castelli, l’Astro-detective 

Pubblicato sul nr. 12/2020 di Astrella

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