IL CANCRO: COSTELLAZIONE E MITO di MADDALENA

Il Cancro, “granchio”, è una delle dodici  costellazioni dello Zodiaco di dimensioni medie, è poco luminoso, ed effettivamente non assomiglia ad un granchio, ma ad una Y rovesciata.  Si trova tra i Gemelli ad ovest ed il Leone ad est. E’ molto antica e già conosciuta dai Sumeri.

Il Cancro sta tutto nell’emisfero boreale, pertanto è ben osservabile dalle regioni poste a nord dell’equatore; il periodo indicato per la sua osservazione nel cielo serale va da dicembre fino a maggio

Non contiene stelle particolarmente luminose, benché le sue dimensioni siano paragonabili a quelle dei Gemelli; abbonda di stelle doppie, molte delle quali sono facili da osservare. Ospita al suo interno un buon numero di stelle variabili, in particolare è ben noto tra gli appassionati di astronomia per ospitare il Presepe, un ammasso aperto dalla forma caratteristica, ben visibile ad occhio nudo come una macchia di aspetto marcatamente nebuloso e granuloso.

Questa costellazione ospita anche diverse galassie.

Anticamente questa costellazione conteneva il punto solstiziale estivo, pertanto il giorno del solstizio d’estate il Sole si trovava nel Cancro e brillava a picco proprio sul Tropico del Cancro. In seguito al movimento di precessione dell’asse terrestre, questo punto si è spostato e attualmente si trova nella costellazione dei Gemelli.

Secondo alcuni l’accostamento della costellazione a dei crostacei (e talvolta anche a un polpo o tartaruga) raffigurerebbero il movimento (in retrocessione simile al quello dei granchi) o il rallentamento apparente in tale costellazione del Sole, la cui altezza massima dall’orizzonte si ferma e comincia a retrocedere.

In Egitto poteva essere uno scarabeo, considerato nel Libro dei morti l’aspetto mattutino del Sole.

Igino narra la leggenda  di Ercole che, mentre lotta contro la terribile Idra, un mostro a con nove teste,  la dea Era, che non amava Ercole, cercò di aiutare Idra e inviò in aiuto un grande gambero protetto da una corazza che ferì l’ eroe alla gamba. Ma Ercole, lo schiacciò rapidamente. La Dea comunque, in segno di gratitudine, dispose un cancro nel cielo e gli diede una costellazione che oggi è conosciuta con quel nome.

Le due stelle principali del Cancro sono l’Asellus Borealis (asino boreale) ed Asellus Australis   (asino australe) che, secondo un altro mito, narrato da Tolomeo, dovevano essere i due asini che avevano condotto Dioniso, reso pazzo da Giunone in quanto figlio adulterino di Giove, nel tempio di Zeus Dodoneo, dove rinsavì immediatamente: da qui Giove li volle ricompensare incastonandoli nel cielo. Le due stelle sono separate da una nebulosa (chiamata, per la presenza dei due asini, Presepio, o Mangiatoia).
Un altro mito invece narra che i due asini cavalcati dai Sileni avevano spaventato e messo in fuga i Giganti con il loro terribile ed acuto raglio, a loro sconosciuto, che gli aveva fatto credere la presenza di esseri mostruosi invincibili ingaggiati dagli Dei per vincere la guerra contro di loro. Dioniso premiò i due eroici asinelli ponendoli nel cielo.

In astrologia il segno del Cancro è dominato dalla Luna quale rappresentante della Madre archetipica, e quindi gli appartengono anche le figure di Artemide, Astarte e persino Ecate, tutte le divinità materne, notturne, lunari, appartenenti al regno delle Grandi Madri.

Il  tipo Cancro è considerato ‘lunatico’cioè di umore variabile ed imprevedibile, con una dipendenza inconscia dall’imago mater che può dominarne la psiche.  Barbault  dice che  ‘la riuscita del Cancro sta nell’accettare e realizzare i valori materni nell’autonomia di una personalità adulta.’

L’acquisizione del presente, per i nati di questo segno, è sempre  faticosa, intense la nostalgia e la memoria del passato. In questo senso Marcel Proust né è un esempio astrologicamente parlante.

A tutti buon solstizio!

 Maddalena