ANALISI PSICOLOGICA DEL TEMA NATALE DI UNA NOSTRA LETTRICE: BB

Cari amici dell’Astro nella Manica ben ritrovati!

Innanzitutto volevo ringraziarvi per l’entusiasmo con cui avete accolto il mio primo intervento su questo blog.

E’ stata una partenza assolutamente incoraggiante!

Leggere i vostri commenti e le domande che mi avete posto mi ha fatto capire che siete un pubblico seriamente interessato alle dinamiche che legano la Neuropsicologia degli Archetipi all’Astrologia, e questo può farmi solo che piacere.

In tantissimi mi avete mandato i dati e per fare una scelta equa ho scritto tutti i vostri nickname su dei pezzetti di carta, li ho messi in una scatola e voilà ho pescato la sorteggiata di questo mese: BB.

Prima di conoscere BB vorrei soffermarmi brevemente ad esplorare alcuni concetti utili per l’analisi del tema natale, legati alle capacità personali dell’essere umano.

Nel precedente blog vi ho introdotto al concetto di Archetipo, che consiste in un contenuto inconscio che viene modificato attraverso la presa di coscienza e per il fatto di essere recepito. Ogni individuo, quindi, grazie alla capacità di simbolizzazione, riesce a codificare il mondo che lo circonda e a prenderne coscienza. Il linguaggio, che è la capacità cognitiva di ragionare usando simboli astratti, ne rappresenta l’esempio più evidente.

La conoscenza del mondo viene appresa dall’individuo sia tramite sperimentazione personale sia mediante l’osservazione di altre persone. La diretta conseguenza di questi due approcci comporta lo sviluppo di:

Capacità di previsione: che permettono di anticipare gli eventi futuri (estremamente rilevante sia a livello emotivo che motivazionale);

Capacità di autoregolazione: che corrisponde all’essere in grado di stabilire obiettivi e di valutare le azioni facendo riferimento a standard interni di prestazione;

Capacità di autoriflessione: che corrisponde alla capacità di riflettere in modo consapevole su sé stessi

Il periodo che va dalla nascita al compimento del settimo anno di età è estremamente importante nella vita dell’essere umano in quanto è proprio in questo periodo che tali capacità cominciano a svilupparsi. Da esse dipende la creazione delle vie preferenziali con cui poi si procederà, in modo inconscio, a codificare gli eventi della vita. Ricordo che la mente cosciente controlla il nostro cervello solo per il 5% del tempo mentre il subconscio incide sui nostri pensieri per il restante 95%. Da un punto di vista neuronale è proprio in questo periodo che il bambino sviluppa le connessioni neurologiche nel cervello.

I vissuti dei primi anni di vita però difficilmente vengono ricordati. A volte invece un particolare profumo o un sapore ci riportano immediatamente a quegli anni. Tutto ciò accade perché nella prima infanzia i circuiti della memoria non sono ancora completi (lo saranno dopo i nove anni) ed ecco che noi immagazziniamo quei vissuti nella seconda sede dei neuroni: la pancia, il nostro secondo cervello.

Il Professor Gershon, esperto di anatomia e biologia cellulare della Columbia University ha scoperto che l’intestino, pur avendo solo un decimo dei neuroni del cervello, lavora in modo autonomo, aiuta a fissare i ricordi legati alle emozioni e ha un ruolo fondamentale nel segnalare gioia e dolore. La quantità di messaggi che il cervello addominale invia a quello centrale è pari al 90% dello scambio totale e per la maggior parte si tratta di messaggi inconsci, che percepiamo solo quando diventano segnali di attivazione e scatenano importanti reazioni di benessere o malessere.

Chi non ha sperimentato, almeno una volta nella vita, la sensazione delle “farfalle nello stomaco” incontrando una persona speciale o durante una conversazione stressante? La pancia comunica con la testa in maniera continua ma noi ce ne accorgiamo solo quando scatena effetti che per lo più sono di nausea, paura, dolore e angoscia.

Risulta importante quindi comprendere, nell’analisi del tema natale della persona, il vissuto di quei primi sette anni di vita per avere così una chiave di lettura di quello che sono le corrispondenze nella vita adulta.

Diventare consapevoli degli Archetipi ci permette di comprendere che cosa abbiamo interiorizzato a livello emotivo ed eventualmente modificarlo, nel caso questo produca malessere o sia di ostacolo alla realizzazione della nostra individualità. Cambiare i “percorsi abitudinari attivati dai nostri neuroni” diventa un passaggio verso una vita più centrata e concentrata su quelli che sono i nostri reali obiettivi interiori.

Ma conosciamo ora la protagonista di oggi: BB.

BB è una donna di 37 anni nata sotto il segno del Toro e con un ascendente agli ultimi gradi della Vergine.

L’ascendente, come sappiamo, segna l’inizio della prima casa, una casa che rappresenta la visione che l’Io ha di sé stesso,  una casa che in senso egopatico rifiuta totalmente gli altri per soddisfare un desiderio di unicità. L’ascendente è la maschera protettiva che l’Io, simboleggiato dal Sole, indossa per affrontare gli altri che ancora non si conoscono

Da un punto di vista psicologico i primi “altri” che si incontrano sono i genitori i quali crescono i figli guidati da personali aspettative che li portano a volere che i figli corrispondano all’immagine che essi si sono fatti di loro. Dipendendo completamente dai genitori, i bambini sono spinti a mettere in atto un compromesso con se stessi tra quella che è la loro individualità e quelle che sono le aspettative che i genitori hanno su di loro. Per questo motivo nella maggior parte dei casi i bambini gradatamente accettano la verità su di sé che viene trasmessa loro dai genitori e piano piano arrivano a perdere se stessi. Questo genera, inevitabilmente, una ferita da non riconoscimento e non accettazione della propria individualità, e proprio al fine di proteggere questa ferita l’essere umano indossa quella maschera simboleggiata proprio dall’Ascendente

Sin dalla nascita BB ha vissuto un disagio derivante dall’aver percepito attorno a se delusione per qualcosa da lei provocato. Il Sole quadrato alla Luna ci mostra tensione tra l’archetipo del femminile e quello del maschile. I genitori probabilmente si aspettavano un maschio anziché una femmina (decima casa-madre in Gemelli legata al rifiuto) la qual cosa le ha fatto esperire il primo sentimento di disagio. Nel corso del suo primo anno di vita ha poi iniziato a costruire difese a protezione del suo Io (Marte in settima-gli Altri in opposizione all’Ascendente), scatenate magari da fratelli poco felici del suo arrivo come simboleggiato anche da Nettuno in terza casa opposto a Mercurio.

Tutti questi vissuti a livello emotivo le hanno provocato una ferita che lei ha protetto indossando la maschera di un segno, la Vergine, che esprime ordine e regole, consuetudine, ripetizione, abitudine, servilismo. Per farsi accettare ha quindi adottato il compromesso del controllo del suo Io, reprimendo la sua individualità e adattandola a quella che secondo lei poteva soddisfare le aspettative delle persone da cui dipendeva e che amava. La Vergine simboleggia anche il corpo, e dal momento che abbiamo visto che il suo essere nata femmina aveva prodotto delusione, possiamo affermare che il suo tallone di Achille è proprio il fisico, oggetto negativo di critiche. Nella sua infanzia tutti questi giudizi, associati ad emozioni trattenute, possono averla fatta dilatare nel fisico attirando ancora di più l’attenzione su questo aspetto (Giove in sestile a Mercurio).

BB però è una donna tosta in quanto vediamo che nella sua prima casa c’è Plutone, la grande forza interiore, creativa, rigenerante e nascosta. Un ottimo alleato per difendere l’Io pacioso e ingenuo espresso dal Sole in Toro in nona casa consignificante del Sagittario. Da subito ha compreso che la sua ancora di salvezza su questa terra era proprio la sua grande forza interiore, il che le ha fatto sviluppare doti intellettive vivaci (Mercurio in nona casa Gemelli e Sole in nona), strumenti su cui lei ha riposto una totale fiducia per raggiungere l’indipendenza.

Il suo più grande ostacolo all’indipendenza (casa decima) è rappresentato dal senso del dovere che sente nei confronti della famiglia, che desidera tanto compiacere, (Saturno in decima casa Cancro) e in modo particolare nei confronti della madre (casa decima) verso la quale prova grande amore (Venere in decima-Cancro nei gradi della Luna), una madre anticonvenzionale (Luna in undicesima) guardata con ammirazione (Luna in Leone).

L’affettività e la bellezza, rappresentate da Venere in Cancro nei gradi della Luna, mostrano grande sensibilità e vulnerabilità e una ricerca di protezione che rimane però disattesa: la quadratura di Giove dalla casa settima segnala insoddisfazione nei rapporti con gli altri, la quadratura di Plutone dalla casa prima segnala timori di tradimenti o inganni da cui proteggersi. In “aiuto” a quella Venere troviamo Saturno in aspetto di congiunzione che con la sua razionalità sopprime le emozioni concettualizzandole. Posso ipotizzare che BB abbia dovuto attendere il compimento dei 22/23 anni, ossia quando il punto di consapevolezza si trovava a transitare proprio su quella congiunzione, prima concedersi di iniziare un rapporto di coppia.

Il tipo di partner che cattura il suo interesse si mostra forte, intelligente, strutturato all’apparenza (Sole in nona casa sestile a Marte) ma fragile interiormente (Marte in Pesci), un uomo che probabilmente osteggia, in maniera subdola, quella sua individualità così forte e sulla difensiva (Marte opposto a Plutone).

Nel corso dei primi 7 anni il punto di consapevolezza di BB è transitato su pianeti che le hanno dato importanti strumenti di conoscenza permettendole di sviluppare una capacità di intuizione fulminea (Urano in sestile alla Luna) e una capacità immaginativa con la quale allontanarsi dal circostante, viaggiando lontano con la fantasia (Nettuno in terza casa Sagittario) in luoghi dove vivere liberamente senza essere costantemente sulla difensiva.

Dall’analisi di questo tema l’elemento che emerge da più parti è che BB ha paura di essere ferita dagli altri. Questa paura le ha fatto erigere nel corso degli anni una fortezza di protezione che alla lunga può portarla a soffocare. Il controllo comporta grande dispendio di energie e questo affatica il cervello. La legge di attrazione insegna che noi creiamo materialmente nella nostra vita quello a cui pensiamo con maggiore intensità. Se consideriamo che un essere umano, mediamente, produce 70.000 pensieri al giorno, e quelli di BB hanno tutti la stessa matrice di timore, capiamo bene come lei possa vivere magari anche una vita bella, vista dal di fuori, ma nel suo intimo sentirsi imprigionata, senza poter esprimere le qualità uniche del suo Sole.

Il nostro vivere collettivo ci ha imposto necessariamente regole che stabiliscono, a maggioranza, quello che è giusto e quello che è sbagliato. Questo però non vuol dire che l’individualità di una persona può essere giudicata con lo stesso metro. Ogni singolo individuo ha il diritto di esprimere la sua unicità, perché se non lo fa può innescare percorsi, ad esempio, di ribellione o di malattia vanificando le preziose qualità del suo essere.

La lettura del tema natale è un meraviglioso viaggio alla scoperta di se stessi. In questa sede vi ho descritto solo gli aspetti più evidenti delle simbologie interiorizzate da BB ma il tema ce ne racconta molte altre che completano il quadro psicologico.

Nel mio lavoro di Neuropsicologa utilizzo, con i miei pazienti, questo strumento perché esso mi fornisce importanti elementi di partenza che verranno analizzati con la persona all’interno del colloquio psicologico, andando così ad accelerare il percorso di emersione di quella individualità che, per mille motivi, si è scelto di nascondere.

Spero che questo intervento sia stato uno spunto di riflessione per farvi comprendere che ognuno di noi è un essere unico, bisognoso solo della chiave giusta per uscire dalla gabbia in cui si è infilato.

Alla prossima cari amici!

Se desiderate inviarmi i vostri dati l’indirizzo è sempre andrea.knafitz@tiscali.it.

D.ssa Andrea Knafitz

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